Bolletta luce seconda casa: guida completa 2025 per capire costi, tariffe e risparmiare davvero
- Redazione
- 22 ore fa
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Bolletta luce seconda casa troppo alta? Cerchiamo di capire perché e come fare per ottimizzare i costi.
La bolletta luce della seconda casa è spesso una sorpresa poco piacevole, perché anche con consumi minimi, l’importo resta alto. Succede a molti proprietari di case al mare, in montagna o in campagna, che accendono le luci solo nei weekend o durante le vacanze e si chiedono perché debbano pagare così tanto.
La spiegazione è semplice: per le seconde case non valgono le stesse agevolazioni previste per l’abitazione principale. Le tariffe e le imposte sono diverse, inoltre una parte importante dei costi è fissa, quindi si paga anche quando la casa resta vuota.
Io sono Andrea Bovino, Consulente Energetico di Rimini. In questa guida scoprirai come funziona davvero la bolletta luce della seconda casa, quali sono le voci che incidono di più e come ridurre le spese. Il mio obiettivo è quello di aiutarti a capire dove finiscono i tuoi soldi e come ottimizzare la fornitura senza rinunciare al comfort.
Indice dei contenuti
Cosa significa “seconda casa” per la bolletta luce
Prima di capire come risparmiare, è importante chiarire cosa si intende per seconda casa dal punto di vista energetico e fiscale.
Una seconda casa è qualsiasi abitazione in cui non si ha la residenza anagrafica. Può essere la casa al mare, quella in montagna o un appartamento acquistato come investimento. Anche se la usi solo pochi giorni all’anno, ai fini della bolletta luce viene considerata un’utenza non residente.
Infatti, per l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), le utenze “non residenti” hanno tariffe diverse da quelle “residenti”. In pratica, l’energia costa di più non tanto per il consumo in sé, ma per via dei costi fissi maggiorati di gestione del contatore e di accise.
Ecco i punti chiave da ricordare:
🏠 Prima casa (utenza residente): ha diritto a tariffe agevolate e imposte ridotte.
🏠🏠 Seconda casa (utenza non residente): paga costi fissi più alti e aliquote standard, indipendentemente dai consumi.
Molti proprietari non si accorgono di questa differenza fino alla prima bolletta, in cui anche con consumi minimi, l’importo resta elevato proprio a causa delle quote fisse che si pagano anche se il contatore non eroga energia per mesi.
Capire questa distinzione è il primo passo per gestire meglio la fornitura e valutare le strategie di risparmio più adatte, dal cambio tariffa alla riduzione della potenza del contatore, fino a soluzioni più innovative come il fotovoltaico.
Ecco perché la bolletta luce della seconda casa è più alta
Uno dei dubbi più comuni è proprio questo: “Perché pago così tanto di luce anche se nella mia seconda casa consumo pochissimo?”
La risposta sta nella struttura della bolletta e nel modo in cui vengono applicate le tariffe alle utenze non residenti.
1. Costi fissi più elevati
La parte più pesante della bolletta della seconda casa non è legata all’energia che consumi, ma ai costi fissi, cioè le spese che si pagano ogni mese indipendentemente dall’utilizzo.
Tra queste troviamo:
quota potenza (legata ai kW del contatore, anche se non li usi);
quota fissa per il servizio di rete e contatore;
una parte degli oneri di sistema, stabiliti dall’ARERA.
Per le utenze non residenti queste componenti sono più alte rispetto alla prima casa, proprio perché non beneficiano di alcuna agevolazione.
2. Niente agevolazioni fiscali
Sia sul domestico residente che nel domestico non residente, l'IVA è sempre al 10%. Le accise, invece, variano agevolando il domestico residente.
Questa differenza fiscale può incidere anche del 20-25% sull’importo totale della bolletta.
3. Maggiore potenza del contatore
Molti proprietari lasciano attiva una potenza di 3 kW anche se nella seconda casa utilizzano solo luci e frigorifero.
Il risultato?
Pagano più del necessario in quota potenza.
Ridurre la potenza a 1,5 o 2 kW, se compatibile con le proprie esigenze, può tagliare i costi fissi in modo significativo.
4. Consumi concentrati nei weekend o stagionali
Le seconde case vengono spesso utilizzate solo in estate o nei fine settimana. Questo tipo di utilizzo fa sì che gran parte dell’energia venga consumata nelle fasce orarie di picco, dove il prezzo è più alto.
In questi casi, una tariffa bioraria o trioraria può essere molto più conveniente di una monoraria.
Quanto si paga mediamente di luce in una seconda casa (aggiornato 2025)
Ma quindi, quanto costa davvero la bolletta luce di una seconda casa nel 2025?
Ovviamente la cifra esatta dipende dal contratto, dalla potenza impegnata e dai consumi, ma ci sono alcune medie utili per farsi un’idea.
Ad esempio, in base ai valori pubblicati da ARERA nei suoi rapporti annuali sul mercato dell’energia, una famiglia con contatore da 3 kW e consumi medi di circa 1000 kWh/anno può aspettarsi questi costi orientativi.
Confronto costi medi annui tra prima e seconda casa (2025)
Voce di costo | Prima casa (residente) | Seconda casa (non residente) | Differenza media annua |
Quota fissa e potenza | ~120 € / anno | ~230 € / anno | +110 € |
Spesa per energia (variabile) | ~220 € / anno | ~220 € / anno | = |
Imposte e IVA | IVA 10% + accise ridotte | IVA 22% + accise piene | +60 € |
Totale stimato | ~340 € / anno | ~510 € / anno | +170 € / anno |
Fonte: Rapporto 52/2025/I/COM - ARERA, simulazioni spesa utenze domestiche
Come si vede dalla tabella, in realtà il consumo reale incide meno di quanto si pensi. Questo vuol dire che anche se tieni la casa vuota per mesi, le spese fisse e fiscali mantengono alta la bolletta. Un utente con consumi bassi (es. 400 kWh/anno) può comunque pagare oltre 350 € annui, proprio a causa di costi che non dipendono dall’utilizzo.
Facciamo un esempio.
Immagina una casa al mare con un contratto da 3 kW, usata solo tre mesi l’anno:
Consumi effettivi stimati: 300 kWh
Costo totale annuo: circa 370 - 400€, di cui oltre il 60% sono costi fissi
Se la stessa abitazione fosse classificata come “residente”, la spesa scenderebbe intorno a 250€, con un risparmio di oltre 100€.
💡Quindi:
la differenza principale non è nei kWh consumati, ma nei costi fissi e fiscali.Con potenza più bassa o tariffe ottimizzate, il risparmio può arrivare a 150 - 200€ l’anno.
5 consigli utili su come risparmiare sulla bolletta luce della seconda casa
Risparmiare sulla bolletta luce della seconda casa è possibile. Con alcuni accorgimenti mirati puoi ridurre la spesa anche del 30%, adattando la fornitura alle reali esigenze di utilizzo.
Ecco 5 consigli efficaci per chi usa la casa solo in estate, nei weekend o per pochi giorni l’anno.
1️⃣ Riduci la potenza del contatore (se puoi)
Nella maggior parte delle seconde case, il contatore è impostato su 3 kW, la potenza standard per un’abitazione principale. Ma se nella tua casa vacanza utilizzi solo l’illuminazione, un frigorifero e qualche elettrodomestico leggero, probabilmente ti bastano 1,5 o 2 kW.
Riducendo la potenza impegnata, tagli in modo diretto i costi fissi della bolletta, quelli che pesano di più quando i consumi sono bassi. Si richiede al fornitore e costa poche decine di euro, ma può farti risparmiare fino a 80€ l’anno.
2️⃣ Scegli una tariffa oraria più adatta
Un altro modo per ottimizzare la spesa è verificare se stai pagando una tariffa coerente con le tue abitudini di consumo.
Per chi usa la seconda casa solo nel fine settimana o la sera, spesso conviene una tariffa bioraria: in queste fasce orarie (sera e weekend) l’energia costa meno. Molti utenti lasciano attiva la tariffa monoraria senza saperlo, ma passare alla bioraria può generare un risparmio immediato del 10 - 15% sulla spesa energia.
3️⃣ Controlla se esistono offerte più vantaggiose per seconde case
Il mercato libero offre oggi decine di piani luce. Tuttavia, confrontare da soli tutte le tariffe non è semplice: ogni fornitore presenta condizioni diverse e spesso nascoste nei dettagli del contratto. Un esperto può analizzare la tua bolletta e indicarti l’offerta più adatta, evitando di pagare costi fissi inutili.
4️⃣ Valuta il fotovoltaico se la casa è indipendente
Se la tua seconda casa ha un tetto esposto al sole, anche un piccolo impianto fotovoltaico può essere un investimento intelligente. Un sistema da 1,5 - 2 kW copre i consumi di base e, grazie alle detrazioni ancora attive nel 2025, può ripagare l’investimento in pochi anni.
In più, se installi un piccolo accumulatore, puoi utilizzare l’energia prodotta anche quando arrivi nei weekend.
Il risultato?
Una bolletta molto più leggera e una casa energeticamente autonoma.
5️⃣ Elimina i consumi nascosti
Anche quando la casa è chiusa, molti apparecchi continuano a consumare: modem, TV, climatizzatori in stand-by. Può sembrare poco, ma su un intero anno si arriva facilmente a 30 - 40 € di sprechi.
Basta una ciabatta con interruttore o una presa smart per spegnere tutto quando te ne vai. È il tipo di risparmio invisibile ma concreto, che nel tempo fa la differenza.
Hai la sensazione di pagare troppo la bolletta luce della tua seconda casa?
Analizzo la tua bolletta, controllo la potenza, le tariffe e i costi fissi. Successivamente ti spiegherò in modo chiaro e trasparente come risparmiare davvero.
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Domande frequenti
Quanto costa in più la bolletta luce della seconda casa?
In media una seconda casa paga circa 150 - 200 € in più all’anno rispetto a una prima casa con gli stessi consumi. La differenza dipende dai costi fissi più alti e dalle imposte maggiorate (IVA 22% e accise piene), che si applicano alle utenze non residenti.
Come risparmiare sulla bolletta della luce della seconda casa?
Puoi risparmiare riducendo la potenza del contatore, scegliendo una tariffa bioraria (più conveniente nei weekend), confrontando le offerte per seconde case e eliminando i consumi in stand-by. Una consulenza energetica personalizzata aiuta a individuare subito la soluzione più efficace.
Qual è la differenza tra la bolletta della luce per la prima e la seconda casa?
La differenza principale è che la prima casa beneficia di agevolazioni fiscali (IVA al 10%, accise ridotte), mentre la seconda casa paga tariffe non agevolate e costi fissi più alti. Anche con consumi bassi, questi costi fanno aumentare sensibilmente l’importo totale della bolletta.